Guida al Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza

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Guida al Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza 2024


Quando è entrato in vigore il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa?

Il 15 luglio 2022, dopo due anni dall’approvazione, é entrato in vigore il nuovo Codice della Crisi d’Impresa. Una serie di norme che hanno l’obiettivo di consentire alle imprese temporaneamente in situazioni di difficoltà economico-finanziarie, ma sane, di recepire in via preventiva i segnali di crisi e agire per risanarsi, senza incappare in procedure concorsuali.

Controllo di Gestione e Obblighi per l'Imprenditore

Il ruolo dell’imprenditore non può prescindere da un controllo dell’attività che deve essere orientato non solo alla verifica dell’andamento economico della gestione aziendale – ad esempio l’andamento del fatturato, i margini, l’incidenza degli oneri finanziari – ma anche alla verifica dell’andamento dei flussi di cassa futuri.

In qualità di titolari di una piccola impresa, è importante tenere sotto controllo il cash flow, ovvero la quantità di denaro che l’azienda incassa in un determinato periodo rispetto alla quantità di denaro che spende. Comprendere le dinamiche del flusso di cassa, in particolare i tempi di incasso e di pagamento, l’impatto dei nuovi investimenti e la sostenibilità dei debiti pregressi è fondamentale per il proseguimento della attività.

Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – le novità

Nell’ambito del diritto societario, lo scopo della Legge è quello di stabilire i principi che regolano la prevenzione di gravi crisi e riorganizzazioni aziendali e di prevedere i principi dell’esercizio del controllo e dell’intervento per prevenire gravi crisi e riorganizzazioni aziendali. La Legge risponde alla necessità di intervenire con urgenza per prevenire gravi crisi e riorganizzazioni aziendali, soprattutto per evitare il fallimento e l’insolvenza.

La legge mira a prevedere le misure da applicare in caso di insolvenza aziendale e a ristrutturare il mondo imprenditoriale, nonché a consentire un processo più efficiente da parte delle aziende e dei tribunali in caso di crisi aziendale. Le disposizioni della legge saranno applicabili in generale a tutte le società, indipendentemente dalla loro forma di proprietà, sia a livello nazionale che internazionale, nonché a tutte le società commerciali, associazioni e partnership in generale. La legge regola anche le varie misure che possono essere applicate in caso di crisi aziendale e di insolvenza. Oltre a quanto previsto dall’attuale Legge sull’insolvenza, che regola le misure urgenti in caso di crisi aziendale e di insolvenza, la legge prevede anche l’applicazione di misure di prevenzione della crisi.

Rilevazione tempestiva dello stato di crisi d'impresa

La rilevazione tempestiva dello stato di crisi è importante per tutti gli imprenditori, sia collettivi che individuali. Secondo l'articolo 2, comma 1, lett. a), del D.Lgs. 14/2019, lo stato di crisi è definito come "lo stato del debitore che rende probabile l'insolvenza, e che si manifesta con l'inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi 12 mesi".

Per rilevare tempestivamente lo stato di crisi, gli imprenditori possono utilizzare un indice di sostenibilità dei debiti come il DSCR e implementare un adeguato sistema di pianificazione, come il budget di tesoreria o il rendiconto finanziario. L'articolo 3, comma 3, del D.Lgs. 14/2019 conferma questi principi, specificando che le misure adottate dall'imprenditore individuale e dalle società devono consentire di individuare eventuali squilibri patrimoniali o economici-finanziari, verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale per i 12 mesi successivi, e rilevare i segnali di crisi.

La rilevazione tempestiva dello stato di crisi è cruciale per garantire la sopravvivenza e il successo di qualsiasi impresa. Tuttavia, molti imprenditori non hanno gli strumenti o le conoscenze necessarie per rilevare tempestivamente lo stato di crisi e prendere le misure appropriate per affrontarla.


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Indicatori di Allerta della Crisi d'Impresa

Vengono individuati degli indicatori di allerta che fanno emergere tempestivamente, e in via preventiva, eventuali squilibri di tipo reddituale, patrimoniale, finanziario. Grazie all’analisi prospettica si permette di leggere la situazione in un’ottica di previsione e prevenzione.


Il software è rivolto a Commercialisti, Consulenti, Imprenditori, in modo da utilizzare un indice di sostenibilità dei debiti come il DSCR per rilevare tempestivamente lo stato di crisi. Inoltre, un adeguato sistema di pianificazione, come il budget di tesoreria può aiutare gli imprenditori a prevenire la crisi. Tuttavia, è importante ricordare che la prevenzione della crisi è sempre più efficace della gestione della crisi stessa.



Early Warning

L’introduzione di servizi di early warning, con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’azienda dalla crisi, prima che diventi “insanabile”. I segnali che intercettano tempestivamente le difficoltà, con l’obiettivo di risolvere la crisi in modo assistito e di contribuire al rilancio dell’azienda.

Schema del Decreto del 17 marzo 2022

Il CNDCEC propone due modalità di calcolo del DSCR: in entrambi bisogna calcolare la capacità dell’impresa di produrre un budget di tesoreria affidabile di almeno 12 mesi. Ecco che l’approccio diretto e prospettivo (rispetto all’approccio indiretto che si basa sui dati storici di bilancio) fornisce indicazioni più realistiche sulle reali capacità dell’azienda di pagare i debiti nei 12 mesi successivi.


Il 17 marzo scorso il Governo ha approvato anche uno schema di decreto che introduce la definizione di “assetti organizzativi” delle imprese e la codifica dei segnali di allarme per prevenire la crisi d’impresa (ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 14/2019), da aggiornare ogni tre anni, tra i quali ricordiamo i principali:

- squilibri di carattere finanziario, reddituale o patrimoniale
- indici di sostenibilità dei debiti per i sei mesi futuri (analisi prospettica dei flussi di bilancio)
- prospettive di continuità aziendale per i sei mesi successivi
- indici di sostenibilità degli oneri d’indebitamento con flussi di cassa
- adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi, ritardi nei pagamenti reiterati e significativi.

Come adeguarsi al nuovo Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza

La nuova legge del Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza entrata, conferma le indicazioni già in essere fornite dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC), di analizzare in via preventiva i 12 mesi futuri attraverso adeguati tools e software di analisi di bilancio.

Quali sono gli indicatori della crisi d’impresa da valutare?

Le imprese devono adottare sistemi di controllo di gestione dei flussi di cassa, budget di tesoreria e un piano d’impresa che permettano di rilevare eventuali segnali di crisi e impostare una strategia per riportare l’equilibrio finanziario, anche con uno specifico piano di risanamento.

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Che cos’è la gestione delle crisi e come funziona?



Ogni organizzazione potrebbe trovarsi prima o poi ad affrontare una crisi. Il modo in cui si risponde può fare la differenza. La gestione delle crisi è il processo di gestione di una crisi prima che vada fuori controllo e abbia un impatto negativo sul vostro marchio, sulla vostra reputazione e sui vostri profitti. La gestione delle crisi non è qualcosa a cui devono pensare solo le grandi aziende. Le piccole imprese sono vulnerabili agli scandali e ai rischi pubblici tanto quanto le aziende più grandi, forse anche di più perché le aziende più piccole hanno meno risorse dei loro concorrenti più grandi. Chiunque lavori a contatto con il pubblico ha bisogno di un piano di gestione delle crisi. Anche se vi sembra di non avere rischi o vulnerabilità al momento, tutto può cambiare in un istante. Una crisi può colpire da qualsiasi angolazione: un disastro naturale, una violazione informatica, una causa per discriminazione, un incubo per le pubbliche relazioni… l’elenco è lungo.

Lo stato di crisi è definito come: “lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”.

Ogni impresa deve calcolare trimestralmente il proprio DSCR prospettico a 12 mesi al fine di valutare la sostenibilità del debito e la continuità aziendale.

Il legislatore, assieme al CNDCEC, ha quindi elaborato uno schema pratico di rilevazione trimestrale per intercettare eventuali anomalie gestionali, ovvero segnali premonitori della crisi d’impresa. Questo schema è costituito da un insieme di analisi di natura gestionale, erariale ed organizzativa.

Perché è importante una gestione efficace delle crisi?

Se prima dell’introduzione della nuova legge sulla crisi d’impresa di fatto non c’era un reale obbligo, adesso diventa obbligatorio dotarsi di sistemi di allerta della crisi d’impresa.

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